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Virale

by Il Vuoto Elettrico

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    Co-produced by:
    DreaminGorilla Records IT (www.dreamingorillarecords.is)
    Banksville Records UK (www.banksvillerecords.com)

    Press: Macramé Trame Comunicative (www.macrameufficiostampa.it)
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1.
Virale 01:23
- Strumentale -
2.
Alzati E prova a reagire Carica di benzina le tue bottiglie senza etichetta E fai fuoco sui gradini del tuo pianerottolo Il tuo vicino non ha colpe Il tuo vicino sei tu Perché parlare equivale a non parlare E’ il ruolo del perdono che cola sull’asfalto Si apre e ti ingoia Si apre e ti ingoia Perché non c’è strada sulla quale strisciare Non c’è aria per la quale soccombere Non c’è livore in cui rovistare Fermati Riprendi fiato Taglia la gola dei tuoi assassini Prima che facciano il loro dovere Loro stessi non hanno colpa Perché loro sono quello che tu vorresti essere E vivono accarezzandoti il volto Digiuni
3.
È solo quello che non vedi che ti fa paura? Immagina un fiume lungo quanto le lacrime di dio Prova a sentire l'impeto della sua pancia gravida, simile al bagliore di due occhi puntati nel buio Ora immagina il suo odore pungente L'incedere senza fine delle sue acque Animali bavosi in abito da sera Vedere lampi di vernice e materia organica che bolle Ecco, Andrea… eccoti il mio mondo Un piccolo alfabeto numerico fatto apposta per farti impazzire Un viaggio sodomita per infilare l’occhio nella tua collezione di paure Immagina un fiume lungo quanto le lacrime di dio Ora impugna una lama e prova a specchiarti Vedrai che i tuoi occhi non sono altri che i miei Ieri sera ho sentito l'effetto del mio cranio sul vetro Il disegno di un sole nero inciso sul petto Mentre tu ridevi al Mercato degli Inetti Queste sono le lacrime di dio Le riconosci?
4.
Arianna Tace 04:15
Arianna non riesce a dire nulla che non sia banale Lei risponde alle piccole provocazioni Ai suoi sensi di colpa E getta in faccia bicchieri di acqua gelata ai suoi intrepidi avventori E li divora Li divora come se fossero piccoli insetti schiacciati sul davanzale Patetici scorpioni pieni di controsensi e insicurezze Poi un giorno di settembre decide di tacere per sempre Arianna smette di voler capire cosa non va Abbassa la serranda e smette di sgozzare gli uomini con le sue parole. E tace. Arianna non riesce a fare nulla che non sia banale Esce di casa e pensa alla gente che incontra Al loro cuore scaduto come uno yogurt Arianna ama fermarsi sul ciglio della statale Dove ammazzano le prostitute a coltellate E alla fine ne piange la bellezza
5.
Cibolesbico 03:22
Adesso cerca di capire Non voglio certo metterti fretta Il piatto è ricolmo di ogni ben di dio E tu sei così colma di sesso Vieni qui, sdraiati Devo solo frugare nel tuo cervello Appiattire il mio seno contro il tuo Sono l’amministratore del tuo condominio, ricorda! E adesso crolla Crolla sotto il peso dei miei occhi Di fradicio ce n’è ben poco, credimi! Semina il tuo senso del pudore E le lacrime ti lasceranno nuda come la pietra Sulla terra dell’inferno… Scommetto che senti i morsi della fame Sono il tuo cibolesbico Mi attacco a te come un parassita Ma credimi, ne vale la pena…
6.
Sei sdraiato per terra Immobile Non riesci a muovere un muscolo E il letto è a un passo da te Puoi vedere la tua testa rasata riflessa nello specchio, in fondo alla stanza Sono anni che non riesci a dormire Sono anni che la tua schiena si spezza ogni mattina Ma questa volta è diverso Ieri sera hai tentato il tutto per tutto E lo hai fatto Ma qualcosa non è andato per il verso giusto E ora non c’è altra via che tremare sul pavimento di questa stanza all’ultimo piano Arrivano le scariche elettriche e la schiena non tiene. Pensi a tuo figlio, al tuo divorzio. Al tuo cane che ora ti lecca il braccio Quello dove hai infilato la spada con la medicina E hai solo voglia di morire
7.
Il momento in cui è necessario mantenere la calma lo riconosci subito. Qualche istante prima il pasto fila liscio come al solito ma poi, all’improvviso, le cose prendono un’altra piega. E’ come se uno straccio imbevuto di petrolio ti si infilasse direttamente nella bocca dello stomaco. Arriva così, come un ladro che bussa alla porta di un sabato d’inverno e poi te la sfonda a calci. E allora cerchi di controllare il respiro. Il cervello rallenta i colpi inferti alla gola. Ma la calma non è sufficiente! La calma non è sufficiente… Mentre il tempo restringe i tuoi denti, acidi e muscoli strisciano come polvere verso il niente. E provano a morire. Si finisce in bagno, sempre. Una specie di gelatina prende possesso di tutto, anche del tuo cuore. E quando ritorna è esattamente come un machete che riversa il suo odio su una bambola. I suoi capelli e il suo stomaco. Solo io non sento quello che vedo io… Solo io non sento quello che vedo io…
8.
Lei è diversa da me. E' la mia assicurazione sulla vita, il mio TFR Un calcolo matematico che torna sempre. Un'equazione perfetta. E tu sei l'unica persona che fa girare tutto L'ingranaggio e i pistoni. Il petrolio e la scintilla. Il frastuono e le mie lacrime Che arricchiscono il tuo ego Perché tu non muori mai? Anche tu non muori mai? D’accordo? D’accordo? Perché il tempo è finito E c’è odore di olio bruciato qui in cucina Ti ricordi quel pomeriggio? Quel pomeriggio dove tutto sembrava andare a cento all'ora? Il caffè macchiava i tuoi abiti e io sapevo che la stanza sarebbe crollata sotto il peso di noi due. Sotto il peso di noi due.
9.
(Prova a restare calmo…) Il ghiaccio che cola Su un lungo giardino Il vento, il freddo E loro alle spalle E poi arrivano, avanzano Lo sguardo dietro la nuca Mentre io corro, striscio! Le urla scomposte a cavallo di un tempo che ringhia Che scorre fino allo zenit Fino in fondo Nel labirinto di cani Nella fossa degli uomini La loro, la mia E poi più niente… E poi più niente… Il loro passo si scioglie Perché la terra non riesce a trattenere Sento il respiro che congiura Il cuoio delle scarpe non inganna E i loro volti azzannano il tempo rimasto
10.
Un freddo più pungente accordi secchi e tesi segnalano il tuo ingresso nella mia memoria Consumami distruggimi è un po’ che non mi annoio Aspetto un'emozione sempre più indefinibile Teatri vuoti e inutili potrebbero affollarsi se tu ti proponessi di recitare te Emilia Paranoica… Brucia Tiro, Sidone il roipnol fa un casino se mescolato all'alcool, bombardieri su Beirut! Due-tre-quattro plegine Chiedi a settantasette se non sai come si fa Posso essere uno stupido felice un prepolitico, un tossicomane quello che se ne va nelle storie d'amore camminare leggero soddisfatto di me da Reggio a Parma, da Parma a Reggio, a Modena, a Carpi, a Carpi al Tuwat! EMILIA PARANOICA! Emilia di notti agitate per salvare la vita Emilia di notti tranquille, Emilia di notti ricordo Emilia di notti d'attesa di non so più quale amor mio che non muore e non sei tu e non sei tu…
11.
Jean 05:33
Sono giorni che penso a te Sono giorni che i pensieri si accavallano e tutto perde fuoco. E la linea sottile che divide il lato buono della strada da quello feroce è come una mattina soleggiata del ‘78 Si sentono le urla, gli spari sulla folla. Il vuoto elettrico di un pensiero unico che decapita un ricordo Sono giorni che penso a te E sono giorni che il pensiero del Monte Pàdrio mi riporta a te E non è più un tormento, solo il graffio di averti in un posto che non ci appartiene ma ci avvolge straniti Una specie di luce simile al nulla Che si apre e si chiude… Che si apre e si chiude… Jean! Per questo ti chiamo! Jean! Per questo ti chiamo! " Non c'è un solo pezzo di te che non mi riguardi, che non mi spinga a rintracciare la tua anima scompigliata nel bel mezzo di uno sciopero della vita, di una vertenza d'amore, di una rivendicazione di un sorriso tagliato a metà"

about

Recorded by Fabio Magistrali
Produced and mixed by Fabio Magistrali
Cover photo: Marco Barchesi (www.marcobarchesi.it)
Booklet: Riccardo Arzaroli - Paolo Topa - Peter Salvetti
Recorded in Provaglio d'Iseo (BS) from 10 to 15 september 2014
Mixed in Maglie (LE) from 26 to 29 september 2014
Mastered in Milan by Maurizio Giannotti at NewMastering Studio at 17 october 2014

www.ilvuotoelettrico.it
info@ilvuotoelettrico.it
www.facebook.com/ilvuotoelettrico

credits

released February 1, 2015

Il Vuoto Elettrico are:
Davide Armanini - electric and acoustic guitars
Fabio Pedrotti - electric and acoustic guitars
Paolo Topa - words, theremin, noises, percussions, recording fields
Giuseppe Ventagliò - bass, synth
Walter Viola - drums, percussions

They played on this record:
Paolo Cantù (Makhno) - clarinet in "Asso Di Spade"
Manuel Cristiano Rastaldi (ZiDima) - voice in "Emilia Paranoica"
Francesca Topa - voice and piano in "Jean"

license

all rights reserved

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about

Il Vuoto Elettrico Brescia, Italy

Il Vuoto Elettrico nasce a Bergamo su impulso di tre bresciani e si avvia in breve tempo verso la realizzazione del disco d'esordio "Virale"
Chitarre taglienti di stampo noise si incrociano con ritmiche serrate e atipiche, (produzione artistica di Fabio Magistrali)
Il nuovo CD TRAUM è prodotto da Xabier Iriondo (Afterhours) per un nuovo salto verso sonorità spigolose di matrice post-punk
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